A pochi chilometri da Matera, in contrada Due Gravine, c’è il regno degli haflinger, una razza equina che prende il nome dal paese di Avelengo (in provincia di Bolzano) caratterizzata dalla docilità e, quindi, particolarmente adatta ai più piccoli. Da oltre trent’anni in quello che è oggi l’Eledorado Ranch (nel Materano l’unico centro federale di equitazione western e centro di equiturismo riconosciuto dal CONI in cui si effettuano lezioni e corsi di equitazione western, rilascio patentini e brevetti ma anche escursioni e passeggiate a cavallo) si allevano cavalli di razza haflinger: quello di Emanuele Lamacchia è uno dei più grandi e importanti allevamenti del Sud.

“La mia – spiega Emanuele che, oltre a essere istruttore e allevatore è anche medico veterinario – è una passione di famiglia, gente di cavalli da sempre: mio nonno li usava per lavorare nei campi, poi con l’arrivo dei trattori erano solo animali di compagnia trattati con profondo rispetto e riconoscenza. Mio padre ha ripreso l’allevamento di famiglia, convinto che potesse essere un ottimo modo per condividere questa passione con me che fin da piccolino avevo dimostrato un amore infinito e un’attrazione magnetica verso i cavalli: a soli tre anni mi trovarono su una cavalla e non sapevano nemmeno come fossi riuscito a salirci”.

È il papà a intuire quanto sia forte l’amore di Emanuele per i cavalli e a capire l’importanza di indirizzarlo al meglio verso questi splendidi animali: “È lui che ha deciso di investire nella mia formazione, affidandomi a diversi istruttori finché incontrammo per caso quello che sarebbe diventato il mio maestro, Eugenio Latorre: grande istruttore, trainer e giudice internazionale di monta western. Grazie a lui ho appreso tutto sulla doma, sull’addestramento e sull’insegnamento perché si sapeva far capire benissimo. Ho passato parecchie estati della mia giovinezza insieme a lui tra un anno e l’altro di scuola, ho fatto agonismo e ho raggiunto bei risultati e traguardi”.

Quando il maestro Latorre si trasferisce in Spagna, Emanuele decide di intraprendere una nuova avventura cercando un posto dove condividere con altri la sua passione per i cavalli e per la monta western.

Nel 2011, dopo un lungo periodo di formazione e tirocinio attraverso corsi federali e del CONI, nasce l’Eledorado Ranch, “l’oasi felice – sottolinea – dove tutti i veri appassionati possono trovare un contesto sereno. Anche il nostro motto “Un nitrito da vivere” dimostra quanto noi in realtà usiamo l’equitazione e la pratica sportiva solo come un mezzo attraverso cui vivere armonicamente e serenamente una passione, quella per i cavalli, che solo chi lo prova sa cosa significa: se ce l’hai dentro non puoi vivere senza!”

Un po’ più di nicchia rispetto alla monte inglese, la monta western è sicuramente suggestiva, evoca scenari d’altri tempi: “Tra la monta western e la monta inglese da sempre ho preferito l’equitazione americana o western, – afferma – anche se ho avuto un’iniziale e breve approccio con la monta inglese come il nostro concittadino ormai famoso e pluripremiato Emanuele Gaudiano. Però l’epopea western, i cowboy e gli indiani non sono mai mancati nella mia infanzia e nella mia crescita, per questo il passaggio a pomello e redini lunghe è stato facile.

Nel corso del tempo, praticandola e conoscendola a fondo, incontrando vari maestri in stage e clinic, mi sono reso conto e mi sto rendendo sempre più conto di quanto sia molto tecnica. Fatta nel modo giusto e professionale è difficile da realizzare in quanto prevede alla base un corretto e armonico utilizzo del cavallo in completa sintonia con il minimo sussidio degli aiuti di gambe e mani per essere quanto più un binomio cavallo-cavaliere bello da vedere e in grado di dare l’idea del la massima efficacia con il minimo sforzo.

Chiaramente tutto ciò non è semplice, siamo continuamente al lavoro, proviamo e riproviamo per cercare di trovare la chiave giusta con ogni cavallo. Il bello dell’equitazione è che non esiste singolare e plurale, è l’unico sport in cui si può parlare di duale… cavallo e cavaliere che sono entità singole ma che poi devono arrivare a formare una cosa sola, un unico battito, un solo respiro – e questo è sicuramente molto difficile e solo in pochi riescono a raggiungerlo.

In realtà poi dietro la definizione western c’è tutto un sistema di valori secondo me che ci legano anche alla vita country nel senso vero della parola, legato alla terra e alla campagna con quei valori che in realtà erano molto presenti anche nei nostri nonni – penso alla dignità, al rispetto, al valore della parola data, alla solidarietà, al rispetto per la terra e la natura, valori che adesso e sempre più difficile trovare”.

Gli haflinger sono sauri con coda e criniera bianchi: “Nata durante la prima guerra mondiale per trasportare in modo veloce i cannoni sui tratturi stretti e impervi delle Alpi, questa razza si è diffusa in tutta Italia come cavallo agricolo e oggi, con la selezione e il miglioramento genetico, l’haflinger è un cavallo sportivo a tutti gli effetti.

Li utilizziamo da sempre nelle nostre attività e si sono dimostrati sempre ottimi colleghi facendoci fare sempre magnifiche prove. Negli anni abbiamo cercato di selezionare, allevare e addestrare haflinger sempre più propensi al lavoro nel western e ad oggi possiamo dire di aver creato un vero e proprio western haflinger con caratteristiche morfofunzionali ed attitudinali tali da renderlo molto incline al lavoro e alla performance western e all’escursionismo e all’equiturismo”.

Il carattere fantastico degli haflinger, la docilità che ne facilità apprendimento e addestramento, fa sì che chiunque possa avvicinarsi alla monta western: “L’equitazione sicuramente è uno sport per tutti, dai 6 anni in su tutti possono e dovrebbero provare perché è uno sport completo che davvero produce ottimi effetti sia a livello fisico sia a livello psicologico. È scientificamente dimostrato: fa bene a tutti, chiaramente a seconda del livello di ciascuno. C’è chi si fermerà a passo e trotto accontentandosi di passeggiatine rilassanti la domenica mattina e chi invece vorrà continuamente mettersi alla prova cercando l’intesa perfetta magari in un campo di gara.

Una cosa è certa, il cavallo come tutti gli animali ci mette completamente a nudo, con lui non è possibile mentire e bisogna riconoscere assolutamente i propri limiti.

In particolare, per bambini e ragazzi può essere uno sport che potrebbe dare una svolta alle loro vite facendogli riscoprire il contatto con la natura e gli animali, il rispetto delle regole e il fatto che non sempre si può avere tutto e subito. Con il cavallo ci vuole tanta pazienza, costanza e tanta perseveranza altrimenti non si va lontano. Ma quando riesci a fargli fare quello che hai in mente semplicemente spostando una mano, le gambe o il peso del corpo, beh vi assicuro che il grado di soddisfazione e la stima di sé sono elevatissimi!”

E, con gli allievi, Emanuele è una garanzia per la pazienza infinita con i più piccoli e l’ottimo metodo che ha per vincere i timori anche degli adulti che non sono mai saliti in sella.

Rossella Montemurro